La nostra visione di bilancio comunale

È opinione ormai diffusa che il bilancio del Comune di Zogno sia impeccabile: i conti tra entrate e uscite tornano e i principali parametri economici risultano corretti. Tuttavia, noi crediamo che un bilancio comunale non debba limitarsi a quadrare i numeri, ma debba riflettere una visione più ampia, capace di rispondere ai reali bisogni della cittadinanza.
In queste poche righe vogliamo illustrarvi la nostra idea di bilancio, ispirata ai principi individuati nella letteratura come fondamentali per una buona amministrazione locale

I concetti base della programmazione per un efficace controllo di gestione in un ente locale.

Il controllo di gestione rappresenta uno strumento essenziale per garantire un’amministrazione efficace e trasparente all’interno degli enti locali. Esso si fonda su due pilastri fondamentali: programmazione e monitoraggio, che insieme assicurano coerenza tra le risorse disponibili e gli obiettivi da raggiungere.

1. Il ruolo della programmazione e del monitoraggio

La programmazione costituisce il momento fondante del controllo di gestione. In questa fase, dirigenti e responsabili dell’ente definiscono obiettivi da conseguire in un determinato arco temporale, tenendo conto tanto delle risorse interne quanto del contesto esterno. A supporto dell’attuazione degli interventi programmati, viene predisposto il budget, che delinea l’allocazione delle risorse economico-finanziarie.

Uno degli strumenti principali di questa fase è il Bilancio di Previsione, documento obbligatorio da approvare entro il 31 dicembre di ogni anno, che sancisce la regola base della finanza pubblica locale: a ogni uscita deve corrispondere un’entrata. In mancanza di copertura, la spesa non può essere sostenuta.

Il monitoraggio accompagna invece tutta la durata dell’esercizio. Serve a verificare se l’azione amministrativa procede secondo quanto pianificato e se le risorse sono utilizzate in modo efficiente. È uno strumento dinamico che consente di intervenire per correggere eventuali scostamenti e, se necessario, riprogrammare progetti più realistici e sostenibili.

In questa amministrazione notiamo un DUP che nel trascorrere dell’anno amministrativo perde molto del suo significato, quello di previsione, quasi fosse un atto dovuto e non il documento utile a dare seguito ad una pianificazione con una vera programmazione.

2. Pianificazione e programmazione: un confronto operativo

La distinzione tra pianificazione e programmazione risiede essenzialmente nell’orizzonte temporale:

  • Pianificazione: visione di medio-lungo periodo (3-5 anni), a partire dal programma amministrativo del Sindaco, che fissa linee strategiche e priorità politiche.
  • Programmazione: operatività di breve periodo (un anno), basata sulla declinazione annuale degli obiettivi e delle risorse.

Strumenti cardine di questa articolazione sono:

  • Relazione Previsionale e Programmatica (RPP) – documento di pianificazione che traduce le linee politiche in programmi e progetti;
  • Piano Esecutivo di Gestione (PEG) – strumento di programmazione che attribuisce obiettivi concreti e annuali ai responsabili;
  • Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) – che specifica ulteriormente le azioni da intraprendere per raggiungere i risultati previsti.

3. Le fasi della programmazione

È questo l’aspetto che riteniamo più critico nell’operato dell’amministrazione: rileviamo infatti una gestione confusa delle tre fasi fondamentali di una corretta programmazione, che appare spesso orientata più a rispondere a necessità contingenti e urgenti che a seguire una visione strategica di lungo periodo.

  1. Definizione degli obiettivi
    L’identificazione degli obiettivi deve tener conto dell’ambiente interno (struttura, personale, strumenti) e di quello esterno (bisogni dei cittadini, vincoli normativi, situazione economica, evoluzione tecnologica).
  2. Individuazione delle soluzioni
    In questa fase si esaminano diverse opzioni strategiche e operative per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
  3. Scelta della soluzione ottimale
    Attraverso un’analisi SWOT (punti di forza, debolezza, opportunità e rischi) si seleziona la soluzione più efficace ed efficiente, con l’obiettivo di massimizzare l’impatto positivo e minimizzare i rischi.

4. Il ciclo continuo del controllo di gestione

Come ricordato da IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), programmazione e controllo dei risultati costituiscono un circuito continuo. Periodicamente, i risultati ottenuti devono essere confrontati con gli obiettivi previsti, al fine di confermare o correggere le scelte strategiche. Questo processo può comportare aggiornamenti al Documento Unico di Programmazione (DUP), al Bilancio o al PEG.

Questo controllo non si esaurisce nel semplice rispetto della normativa, che prevede a metà anno una verifica contabile attraverso l’approvazione consiliare degli “Equilibri di bilancio”. Deve includere anche un’analisi della qualità degli interventi, misurata attraverso il livello di soddisfazione dei cittadini, i quali hanno pieno diritto di esprimere un giudizio su come vengono impiegate le risorse pubbliche, ovvero le loro tasse.

Quindi è importante che siano chiari:

  • Gli obiettivi;
  • I risultati attesi;
  • I tempi di realizzazione;
  • Le risorse da impiegare.

Ciò rappresenta anche la base per la costruzione del budget.

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