A proposito del centro ricreativo anziani di Zogno

Nel Consiglio comunale del 29 settembre 2025, come consiglieri di minoranza, abbiamo chiesto chiarimenti sulla gestione del nuovo centro ricreativo: quali attività vi saranno proposte, se sarà prevista la presenza di un professionista qualificato e con quali risorse, considerando l’esiguo investimento stanziato per il progetto.

L’assessore Selina Fedi, che segue direttamente la questione, ha risposto in modo piuttosto rapido precisando che, per ora, il centro sarà attivo solo un giorno alla settimana; che i trasporti per anziani e persone con disabilità saranno gratuiti quest’anno grazie a un contributo della fondazione Polli/Stoppani; che sarà presente un educatore, retribuito con i fondi ottenuti tramite la partecipazione a un bando dedicato, e che il progetto verrà sviluppato “passettino dopo passettino” in base all’interesse della cittadinanza.

Tuttavia, il numero massimo fissato a soli 50 partecipanti evidenzia da subito i limiti di un investimento irrisorio, di poche centinaia di euro. Sarebbe stato più sensato prima sondare l’interesse della comunità attraverso strumenti adeguati e solo successivamente strutturare una proposta coerente, anziché procedere al contrario.

Manca lungimiranza, così come la volontà di confrontarsi con realtà vicine già attive in questo ambito. Basti pensare a San Giovanni Bianco, che da tempo offre un servizio analogo senza alcun limite di partecipazione: al momento contano 25 iscritti, ma sono pronti ad accoglierne di più. Il centro è aperto due giorni a settimana (martedì e venerdì, dalle 14:30 alle 17:30) e funziona da metà settembre a metà giugno, come il calendario scolastico. Dispongono di una cucina, offrono gratuitamente la merenda, garantiscono il trasporto andata e ritorno a carico del Comune e organizzano anche gite e attività dedicate. La quota di iscrizione è di soli 50 euro l’anno.

Il servizio è inoltre supportato da un educatore e da 10 volontari formati, con competenze specifiche nel sostegno alle fragilità. Vi è anche una collaborazione con il CFP di San Giovanni Bianco: i ragazzi partecipano attivamente, offrendo servizi di parrucchiere una volta a settimana e di manicure una volta al mese. Questo progetto, nato quasi per caso come attività di volontariato obbligatorio, è oggi una preziosa occasione di scambio e collaborazione intergenerazionale. Da ultimo, ma non meno importante, il centro utilizza la sala polivalente comunale, valorizzando spazi pubblici.

In conclusione, la nostra amministrazione ha affrontato la questione in maniera superficiale, limitandosi ancora una volta ad appoggiarsi a spazi privati e rinunciando a costruire un vero servizio, che potrebbe invece avere ben altra portata e rilevanza per la comunità.