
Casa di Comunità di Zogno: un presidio sanitario e sociale strategico per la Valle.
Ma servono soluzioni concrete per parcheggi e accessibilità
Siamo lieti di condividere con la cittadinanza la notizia che, in questi giorni, la nuova Casa di Comunità di Zogno, situata in Piazza Belotti (nell’edificio dell’ex Municipio), si sta finalmente mostrando alla comunità vallare nella sua veste rinnovata, dopo mesi di lavori e con la rimozione delle carpenterie metalliche. Un intervento importante, del valore complessivo di 1.500.000 euro, reso possibile grazie ai fondi europei del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), gestiti con efficacia dalla ASST Papa Giovanni XXIII.
La Casa di Comunità non è solo un edificio ristrutturato, ma rappresenta un nuovo modello di sanità territoriale, più vicino ai cittadini e integrato con i servizi sociali. Si tratta infatti di un presidio strategico che ospiterà medici di medicina generale, infermieri di famiglia, specialisti, assistenti sociali e operatori socio-sanitari, garantendo una presa in carico più completa e coordinata, soprattutto per le persone fragili, anziane e croniche.
In particolare, la struttura sarà punto di riferimento per tutta la Val Brembana, coordinando i servizi sanitari e socio-assistenziali del territorio. Le modalità di accesso alla Casa di Comunità saranno comunicate nei prossimi giorni attraverso i canali ufficiali dell’ASST e i medici di base del territorio; per ora, è già attivo il
Punto Unico di Accesso (PUA), contattabile al numero 0345 545820 o all’indirizzo e-mail casacomunita.zogno.pua@asst-pg23.it.
Come gruppo consiliare Uniti per Zogno, riteniamo che questa sia una straordinaria opportunità per la nostra comunità e per l’intera valle. La presenza di un servizio di prossimità di questo livello consente di alleggerire il carico sugli ospedali e offrire risposte più tempestive ai bisogni dei cittadini, migliorando concretamente la qualità della vita di molte persone.
Tuttavia, ci chiediamo: è tutto pronto e funzionale? Purtroppo, no.
Non possiamo ignorare alcune criticità strutturali e logistiche che rischiano di compromettere la piena fruibilità di questo presidio. In particolare:
- La mancanza di parcheggi: oggi, nell’area di Piazza Belotti e nelle vie limitrofe, non ci sono sufficienti stalli di sosta per accogliere il crescente afflusso di utenti che si recheranno presso la Casa di Comunità. Si tratta spesso di persone in condizioni di fragilità o con problemi di deambulazione, per cui la vicinanza e l’accessibilità sono fondamentali.
- Collegamenti con il trasporto pubblico: è urgente prevedere un miglioramento delle linee e delle fermate in prossimità della struttura. Non tutti gli utenti hanno la possibilità di usare un’auto privata, e una vera sanità di prossimità deve essere anche facilmente raggiungibile con mezzi pubblici, specialmente per chi arriva da altri comuni della valle.
- La chiusura di via Roma: durante gli orari di ingresso e uscita della Scuola Primaria “P. Ruggeri”, la principale via di accesso alla Casa di Comunità risulta interdetta, creando disagi e potenziali situazioni di caos viabilistico. Questo aspetto non può essere sottovalutato e merita una valutazione puntuale da parte dell’amministrazione.
Per questi motivi, riteniamo che la politica locale debba attivarsi da subito per trovare soluzioni efficaci e sostenibili alle criticità evidenziate. La priorità deve essere quella di garantire praticità, sicurezza, efficienza e funzionalità, non solo all’interno della struttura, ma anche per tutti i servizi e le dinamiche che la circondano.
Una Casa di Comunità ben funzionante non si misura solo nella qualità delle prestazioni erogate, ma anche nella capacità di integrarsi nel contesto urbano, favorendo l’accesso, la condivisione degli spazi e la collaborazione con cittadini, residenti e commercianti.
Uniti per Zogno è pronta a dare il proprio contributo con spirito costruttivo: ci rendiamo disponibili da subito al dialogo e al confronto, anche per proporre soluzioni concrete su mobilità, parcheggi, viabilità e trasporti.
La Casa di Comunità è un bene comune. Ora tocca a tutti noi – cittadini, amministratori, professionisti – far sì che funzioni davvero, rispondendo alle esigenze reali del territorio.